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calzature e Made in Italy

Dati
Paese: 
Francia
Tipologia: 
Calzature
Domanda

buongiorno,
 
Vorrei sapere con certezza, riguardo al settore calzature, se:
 
- si puo' utilizzare liberamente il simbolo del cuoio senza
  dover pagare niente.
 
- se la scritta MADE IN ITALY in caso di esportazione deve
  comparire sempre (o sulla scatola o sulle calzature)
 
- se è obbligatorio che sotto la scatola che contiene le calzature
  deve figurare chi CONFEZIONA LA MERCE O CHI PRODUCE LA MERCE.
 
In attesa di una Vostra risposta, porgiamo cordiali saluti
 

Risposta

CONSULENTE LEGALE: Con riferimento al quesito in oggetto osservo quanto segue.
 
In merito alla prima domanda, e se cioè si possa utilizzare il simbolo del cuoio, la risposta è affermativa: il simbolo del cuoio può essere utilizzato, più precisamente, deve essere utilizzato, gratuitamente, nell’etichetta. Preciso che le calzature, per poter essere vendute all'interno dell'Unione Europea, devono presentare un'etichettatura conforme alla normativa seguente. Almeno una delle calzature deve presentare l'etichetta che contiene le informazioni sul materiale di cui è composta ciascuna parte della scarpa e che può essere stampata, incollata, goffrata o applicata ad un supporto attaccato.
L'etichetta deve:
* contenere informazioni sul materiale che costituisce almeno l'80% della superficie della tomaia, del rivestimento della tomaia e suola interna della calzatura o almeno l'80% del volume della suola interna. Se nessun materiale raggiunge almeno l'80% è opportuno che l'etichetta rechi informazioni sulle due componenti principali.  Le indicazioni devono essere fornite in forma di simboli o scritte in lingua italiana.
*  essere visibile, saldamente applicata, accessibile al consumatore, sulla tomaia, sul rivestimento della tomaia e sulle suole interne ed esterne. La dimensione dei simboli deve essere sufficiente a rendere agevole la comprensione delle informazioni contenute nell'etichetta.
 
Per quanto riguarda l’apposizione del Made in Italy, questa non è obbligatoria, né nel caso di commercializzazione nazionale, né di esportazione all’estero. Ciò significa che l’articolo verrà inteso come prodotto nel paese in cui ha subito l’ultima trasformazione sostanziale. È invece essenziale non riportare indicazioni false o fallaci, nel senso di indicare come Made in Italy un articolo prodotto in un altro paese.
 
Infine, secondo il codice del consumo, nell’etichetta (o nella confezione) devono essere indicati il nome o la ragione sociale o il marchio e la sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione Europea.
 

Per eventuali approfondimenti riguardo i controlli nel settore calzature può rivolgersi all'uff. Metrico della CCIAA:

luigi.tavella@lu.camcom.it

0583 976409

al quale abbiamo già inoltrato il suo quesito e sta studiando la risposta.

Le alleghiamo inoltre degli approfondimenti normativi e doganali riguardo origine della merce e import da Cina.