Dati Paese: ItaliaTipologia: Altro manifatturiero Domanda La nostra ditta produce macchine confezionatrici per alimenti e non. Siamo in procinto di esportare in prova un macchinario per confezionamento insalata negli Stati Uniti. Il cliente negli USA proverà la macchina, se sarà soddisfatto acquisterà la stessa e sarà vendita definitiva, se invece non sarà soddisfatto delle prestazioni della macchina, ci verrà rispedita indietro. Vogliate gentilmente consigliarci il modo migliore per poter effettuare questa operazione, naturalmente anche dal punto di vista economico. Risposta Qualora l’importazione temporanea negli U.S.A. non fosse possibile, si potrebbe comunque raggiungere il risultato prospettato ad esempio mediante una vendita del macchinario con riserva di proprietà a favore del Venditore, pagamento distanziato nel tempo rispetto alla consegna e facoltà per l’acquirente (ma anche per il Venditore) di recedere dal contratto entro un termine inferiore a quello previsto per il primo pagamento al ricorrere di determinate condizioni ovvero anche ad nutum. Tutto ciò premesso, osservo che, in ogni caso, l’esportazione e la vendita di un macchinario industriale solleva svariate questioni che meritano di essere singolarmente prese in considerazione e negoziate con l’acquirente. Il mio consiglio è quello di stipulare con il potenziale acquirente statunitense uno specifico accordo contrattuale nel quale dovranno essere dettagliatamente disciplinati, tra i numerosi altri, gli aspetti relativi alla ripartizione degli oneri e delle responsabilità dell’importazione negli U.S.A., alle modalità di pagamento ed alle garanzie per tutelarVi dall’eventuale mancato pagamento o dalla mancata riconsegna del macchinario, alla disciplina della responsabilità civile (da tenere presente che la normativa sulla responsabilità del produttore è, negli Stati Uniti, particolarmente severa), alla stipulazione di un’adeguata assicurazione, ecc. Occorrerà altresì specificare che il macchinario verrà fabbricato conformemente ai requisiti di sicurezza richiesti per quel tipo di prodotto nell’Unione europea (Direttive e norme UNI applicabili al prodotto) e che il rilascio di eventuali ulteriori certificazioni dovrà essere espressamente richiesto e curato dall’importatore; mi riferisco ad esempio alle certificazioni di sicurezza richieste per le apparecchiature industriali ed alle certificazioni che potrebbero essere richieste per il fatto che il macchinario è destinato ad entrare in contatto con alimenti. Stanti le particolarità dell’affare in questione, è preferibile affidarsi ad un professionista esperto della materia.