in riferimento al quesito relativo posto dalla Società Paperlynen, rileviamo quanto segue.

Nella fattispecie descritta si configura una “triangolazione” nel caso in cui si verifichi una doppia cessione nella quale: la Società italiana (IT) vende i beni a una Società tedesca (DE) promotrice della triangolazione che rivende gli stessi beni ad una Società austriaca (AT), alla quale vengono direttamente inviati da parte di IT.

Gli adempimenti posti in capo ad IT, primo cedente, saranno i seguenti:
•    emissione di fattura non imponibile ai sensi dell’art. 41 del D.L. 331/1993, nei confronti  del cliente tedesco indicando il suo codice identificativo e consegna per suo conto in Austria. Ai sensi dell’art. 46, co. 2, secondo periodo, del D.L. 331/93 “in caso di consegna del bene al cessionario di questi in diverso Stato membro, dalla fattura deve risultare specifico riferimento”. Pertanto, IT dovrà evidenziare in fattura che si tratta di operazione triangolare con consegna di beni ad AT;
•    annotazione della fattura distintamente nel registro delle fatture emesse di cui all’art. 23 del D.P.R. 633/72, con riferimento alla data della loro emissione;
•    compilazione del modello Intra-1bis, relativo alle cessioni intracomunitarie di beni, come segue:
-    nelle colonne 2 e 3 indicherà rispettivamente il codice ISO e il numero di identificazione Iva di DE;
-    nella colonna n. 12 (“Paese di destinazione”) indicherà il codice ISO dello Stato membro di destinazione dei beni (nel nostro caso l’AT) (C.M. 13-VII-15-464/94, par. 16.2);
-    nella colonna 5 (“Natura della transazione”), si osserva che la compilazione della stessa è obbligatoria nel caso di operazione triangolare dovrà essere indicato un codice alfabetico (come si evince dalla Tab. B, allegata alla Determinazione del 22 febbraio 2010, deve essere indicato il codice “A”);
•    emissione del Documento di trasporto a corredo della spedizione.

Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti.