Il tema di come sviluppare il commercio all'interno delle aree urbane è stato oggetto di analisi da parte di molti Paesi che, a seguito del proliferarsi di grandi centri commerciali, si sono trovati a dover affrontare il problema del mantenimento del tessuto imprenditoriale “storico” e della sua integrazione nel territorio.
Il commercio nelle aree urbane si colloca infatti all'intersezione di una serie di snodi rilevanti per la qualità della vita e dell'abitare nelle nostre città e quindi da questa dipende la attrattività o meno delle città nei confronti di cittadini residenti e di city users, siano essi pendolari per motivi di lavoro, di turismo, di svago o di shopping.
Vari studiosi hanno messo in evidenza una forte circolarità di relazioni di causa – effetto sull'attrattività dei centri urbani: l'accessibilità e la qualità urbana, intesa sia come decoro che come sicurezza percepita e reale, determinano, anche attraverso il marketing mix attuato dalle imprese e le iniziative promozionali a livello associato, la soddisfazione del cliente e di conseguenza l'attrattività del centro urbano.
Il commercio al dettaglio è certamente uno degli ingredienti più importanti della vitalità del centro urbano, ma l'attrattività del centro urbano come destinazione commerciale viene ad essere confrontata con quella dei centri commerciali non naturali, determinando la necessità di analizzarne i punti di forza per individuare eventuali elementi importabili all'interno dei centri commerciali naturali ma soprattutto per valorizzare le proprie potenzialità distinguendosi dal centro non naturale.