Proponiamo di seguito alcune esperienze sviluppate a livello internazionale.
Un caso molto interessante è quello di Barcellona che ha cambiato nel tempo il proprio rapporto con il mare modificando radicalmente il Water front, tema questo rilevante per molte delle nostre città.
Barcellona ha scelto di diventare una città turistica e commerciale, valorizzando i propri assi già esistenti e creandone altri verso il mare, ha puntato ad offrire tutta la gamma di prodotti ai propri residenti (1.800.000) senza doversi spostare troppo.
Per fare questo sono stati utilizzati quattro elementi per il governo del commercio:
- la partecipazione;
- la valorizzazione delle aree a forte vocazione e concentrazione commerciale;
- la programmazione: il commercio alimentare viene utilizzato come strumento per la fidelizzazione del consumatore al commercio urbano;
- la valorizzazione dei mercati municipali
Al fine di favorire la partecipazione dei vari attori del territorio (consiglieri comunali, rappresentanti del commercio, delle istituzioni, consulenti tecnici e osservatori) il Comune ha dato vita a due organi: il primo (Forum città e commercio) si propone di valutare il ruolo che il commercio deve svolgere nella città, analizza i problemi e rafforza le relazioni tra amministrazione e commercio, il secondo (Consiglio di città e commercio) è un organo consultivo, studia le iniziative, si informa e offre un valido strumento a supporto delle decisioni del Forum.
Per la valorizzazione delle aree è stato sviluppato il concetto di asse commerciale, ovvero una struttura che raggruppa diverse associazioni di commercianti in un territorio; definire un asse commerciale significa delimitare le zone, stabilire un piano urbanistico, creare un marchio ed una immagine grafica, stimolare l'attivazione di una forma organizzativa tra gli operatori presenti nell'area. Un numero consistente di assi commerciali ha poi dato vita ad una Fondazione che organizza animazioni, sfilate di moda, giornate del commercio nell'ottica di attrarre i potenziali clienti pur nel contenimento dei costi.
Il commercio alimentare è stato utilizzato come leva di fidelizzazione del cliente, anche attraverso la valorizzazione dei mercati municipali: l'idea di base è far sì che il cittadino non debba spostarsi più di 300 metri da casa sua per trovare un'adeguata offerta per i suoi acquisiti alimentari; sono stati pertanto adottati appositi strumenti urbanistici, sono stati ristrutturati e riorganizzati i mercati municipali al fine di contribuire alla coesione sociale, civica e culturale ma anche alla valorizzazione dei prodotti, inseriti servizi di ristorazione che fanno vivere al mercato un'altra dimensione, rendendolo attrattivo in diversi momenti della giornata.
In Gran Bretagna, troviamo l'esperienza del Town Center Management (T.C.M.), successivamente esportata anche in Svezia, Belgio e Francia. L'esperienza britannica, nata su iniziativa privata e finalizzata inizialmente a limitare l'apertura di grandi superfici in periferia e a sostenere progetti di recupero e valorizzazione dei centri urbani, porta ben presto alla costituzione di un partenariato pubblico privato che medi e faccia convergere un ampio ventaglio di interessi e finalità: dalla soluzione di problemi ambientali, a problemi di sicurezza e di marketing, ad una visione strategica del centro.
L'esperienza del T.C.M. in Belgio è più recente rispetto a quella inglese e nasce su iniziativa pubblica nella regione Vallone: vengono istituite le cellule di gestione dei centri città che rendono operativi i progetti e interagiscono con una cellula di riflessione e coordinamento a livello regionale, andando a costituire una forma di parteneriato pubblico privato, in cui il contributo pubblico viene generalmente utilizzato direttamente a copertura dei costi del personale.
Altre forme di valorizzazione del commercio nelle aree urbane sono i Business Improvement Districts, nati in Canada su iniziativa di un gruppo di imprese e di proprietari immobiliari di un'area urbana delimitata con l'obiettivo di offrire servizi come il mantenimento costante della pulizia stradale, la sicurezza e la raccolta dei rifiuti, fino poi ad arrivare ad iniziative di animazione e di promozione, attraverso una tassazione ad hoc dei soggetti privati.
Un altro meccanismo utilizzato per recuperare il commercio delle aree urbane sono le zone franche urbane in Francia: individuate come nuclei urbani con più di 10.000 abitanti con elevato tasso di disoccupazione, numero di giovani, percentuale di persone uscite dal sistema scolastico senza diploma, potenziale fiscale procapite, sono state destinatarie di sgravi fiscali e sociali destinati alle piccole imprese che si stabilivano nella zona, autorizzati dall'Unione europea .