Facendo seguito alla nostra presentazione fatta nel maggio del 2013 del progetto Benessere Equo e Sostenibile portato avanti da Istat e Cnel relativo alla elaborazione di un set di indicatori, economici e non (134 in tutto), riconducibili a 12 misure del benessere (salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi) illustriamo brevemente il progetto Urbes, che ha applicato termini e metodologie del B.e.s. alle realtà urbane. Il progetto Urbes ha visto, nella seconda edizione di quest'anno, aumentare sia le città coinvolte (da 15 a 29), tra le quali le toscane Firenze, Livorno e Prato che gli indicatori, passati da 25 a 64.
L’elaborazione di una batteria di indicatori qualitativi e quantitativi in grado di misurare il benessere urbano si potrebbe infatti rivelare uno strumento estremamente utile a favorire e a promuovere lo sviluppo locale e potrebbe essere utilizzata come strumento di supporto alla predisposizione dei Piani strategici, quindi a monte dei piani strutturali. In particolare gli indicatori utilizzati nel progetto Urbes sono in parte quelli utilizzati o comunque riconducibili alla misura nazionale del Bes, sono invece aggiuntivi gli indicatori distribuzione dei redditi irpef e sofferenze bancarie delle famiglie nella misura “benessere economico”, l'indicatore lavoratori retribuiti cooperative sociali della misura “relazioni sociali”, rendicontazione sociale delle istituzioni pubbliche nella misura “politica e istituzione”, utenti biblioteche, visitatori musei nella misura “paesaggio e patrimonio culturale”, orti urbani, teleriscaldamento, inquinamento acustico, auto con standard euro4 nella misura “ambiente”, gli indicatori scuole con percorsi accessibili, piste ciclabili, aree pedonali, infomobilità, incidentalità stradale, pedoni vittime di incidenti nella misura “qualità dei servizi”. Dall'elencazione di alcuni degli indicatori possiamo provare ad immaginare gli impatti delle politiche pubbliche sul benessere: alcune politiche potranno incidere direttamente solo su un indicatore, altre potranno invece incidere direttamente su più misure. Alcune incideranno inoltre direttamente sulla pianificazione urbanistica delle città, altre vi incideranno meno.