L'indagine statistica è stata condotta su un campione di imprese italiane con almeno un dipendente, l'errore stimato è del 3,16% mentre il livello di significatività dei risultati arriva al 95%.
La classificazione applicata distingue le imprese “core green” da quelle “go green”, le prime producono beni e servizi finalizzati ad elevate prestazioni ambientali, le seconde hanno adottato modelli green definiti dal rispetto di almeno otto condizioni filtro.
In Italia risulta che il 27,5% delle imprese appartiene alla prima categoria (core green) mentre il 14,5 alla seconda (go green), per un totale di 42% di imprese sensibili alle problematiche legate all'ambiente e alla sicurezza dei prodotti. Infatti ben il 40,6% di imprese agricole hanno optato per il biologico, il compostaggio, il riciclaggio dei rifiuti e l'energia da fonti rinnovabili, anche l'industria (35,4%) e l'edilizia (38,8%) producono beni finalizzati a elevate prestazioni ambientali, in particolare l'edilizia si è specializzata nell'utilizzo di materiali ecologici e nella ristrutturazione di edifici tenendo conto dell'efficientamento energetico. Una minoranza di imprese addette al commercio, alla ristorazione, ai trasporti ed altri servizi hanno comunque optato per scelte di tipo green.
In questi ultimi anni (2012 su 2007) con l'avvento della crisi economica le emissioni di CO2, di particolato e di ossido di azoto sono diminuite. Purtroppo è diminuita anche l'occupazione e il pil.
Se andiamo ad analizzare invece i valori rapportati al valore aggiunto per unità nel settore, inspiegabilmente il dato sui rifiuti è in aumento mentre quelli degli inquinanti nell'aria diminuiscono ma con un trend inferiore rispetto ai valori assoluti. Esistono pertanto ancora dei larghi margini di miglioramento.
Interessante notare che uno dei driver per la crescita o quanto meno per una buona difesa di fronte alla crisi, è stata proprio l'innovazione tesa alla maggiore qualità e alla ricerca di produzioni di elevata qualità ecologica nonché l'applicazione di modelli produttivi e gestionali ambientalmente avanzati. Il fatturato, le aspettative economiche e i dati sull'export confermano questa considerazione.
Di fronte alle domande in materia green, ben il 92,5% delle imprese del manifatturiero e dell'edilizia ha risposto che rispetta la normativa vigente in materia ambientale mentre l'87,5% adotta misure per prevenire incidenti sul lavoro applicando sistemi di sicurezza e informazione. In agricoltura invece l'82% punta sul benessere degli animali allevati e sulla qualità e varietà dei prodotti coltivati riscoprendo i prodotti locali, stagionali ed anche antichi. Il 78% afferma di aver diminuito l'uso di fitofarmaci e di concimi chimici.
Vanno meglio le piccole e medie imprese rispetto alle grandi, mentre la tipologia di età vede in prima fila coloro che coprono la fascia tra i 40 e i 59 anni.
Il dato veramente negativo emerge invece dai risultati sugli investimenti, anello debole delle imprese italiane su tutti i fronti; anche in questo caso le imprese che hanno investito per migliorare il prodotto o il processo produttivo finalizzato al miglioramento ambientale sono state relativamente poche.