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Approvata la legge di stabilità: guida alle novità

Il disegno di legge di stabilità è stato approvato dal Senato l'11 novembre 2011 e licenziato senza nessuna modifica dalla Camera dei deputati il giorno successivo, (legge n. 183 pubblicata in G.U. Il 14/11/2011 n. 265).
L'urgenza dell'approvazione del provvedimento è da imputare sia alla fragile dinamica dei mercati finanziari che alle sollecitazioni presentate dalle istituzioni europee.
Con l'approvazione di tale legge si completa la manovra dell’uscente Governo Berlusconi, già in parte anticipata con i decreti legge n. 98 e n. 138 adottati nel corso dell'estate 2011.
Il contenuto del provvedimento si è arricchito di nuovi argomenti: sono stati ripresi i temi relativi allo sviluppo, con attenzione rivolta al mercato finanziario e alla disciplina del Patto di Stabilità e norme di carattere ordinamentale volte a creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita del Paese.

Di seguito presentiamo in forma riassuntiva le principali novità introdotte con la legge in esame:
1. Sistema pensionistico: si prevede che a partire dal 2026 i requisiti anagrafici per l'accesso alle pensioni di vecchiaia prevederà l'obbligo del compimento di 67 anni di età (art. 5).
2. Dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico attraverso il conferimento di beni immobili di proprietà dello Stato a fondi comuni di investimento immobiliare o a società di gestione facendo si che i proventi derivanti dalla cessione delle quote dei fondi o delle azioni delle società suddette siano destinati alla riduzione del debito pubblico (art.6). Il trasferimento degli immobili deve essere ad uso diverso da quello residenziale.
3. Alienazione di terreni agricoli dello Stato: entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, d'intesa con il Ministero Economia e Finanze, individuano i terreni a vocazione agricola di proprietà dello Stato e degli Enti pubblici nazionali che potranno essere alienati a cura dell'Agenzia del Demanio attraverso trattativa privata fino a 400.000€ e asta pubblica per valore superiore a 400.000€. I proventi saranno destinati alla riduzione del debito pubblico. È infine previsto il diritto di prelazione per i giovani imprenditori agricoli.(art.7)
4. Rimodulazione dei Ministeri: è previsto un taglio sia delle spese rimodulabili dei ministeri, da 9,606 miliardi di € nel 2012 a 4,401 miliardi di € nel 2013 e 4,259 miliardi di € nel 2014 sia a quelle non rimodulabili derivanti da fonti legislative o da spese di adeguamento al fabbisogno per determinare minori oneri per il bilancio dello Stato (in questo caso non sono fissati importi in quanto i tagli verranno effettuati ministero per ministero).
Previsioni dettagliate vengono fornite per il ministero dell'Interno e degli Esteri (art. 3 e 4).

Per quanto riguarda le misure relative all'implementazione della competitività si parla di:
1. Liberalizzazione dei servizi pubblici: si va ad accelerare quanto previsto dalla manovra di agosto che già chiedeva a Comuni ed Enti Locali di procedere all'affidamento con gare dei servizi pubblici. In particolare è previsto che, nel caso in cui gli Enti Locali non procedano all'attuazione di tali misure, il Governo potrà esercitare il potere sostitutivo e, per quanto riguarda la procedura di affidamento dei servizi, potranno essere affidate simultaneamente con gara una pluralità di servizi, estendendo tali procedure anche ai servizi di trasporto pubblico locale (art. 9).
2. Semplificazione: inserimento fino al dicembre 2013 delle “Zone a burocrazia zero” (art.14) su tutto il territorio nazionale e la riduzione degli oneri amministrativi per imprese e cittadini. Tali provvedimenti dovranno essere adottati dall'ufficio locale del Governo istituito presso ciascuna Provincia, su richiesta della Regione. Estensione del regime di autocertificazione con il divieto di introdurre ulteriori adempimenti in sede di recepimento delle direttive europee, (questi vantaggi non sono comunque applicabili in ambito tributario e per particolari fattispecie di vincolo.). Il decreto contiene numerose semplificazioni in ambito di schema di bilancio, scritture contabili e tracciabilità dei pagamenti. Importante novità è il cambiamento della normativa sulle cessioni del credito pro soluto da parte dei fornitori della P.A. Trascorsi infruttuosamente 60 giorni il creditore potrà rivolgersi alla Ragioneria dello Stato che nominerà un Commissario ad acta, resta purtroppo il grosso limite di dover rispettare il patto di stabilità interno (art. 13).
3. Ordini professionali: si prevede l'avvio della riforma entro 12 mesi dall'entrata in vigore del testo in esame, attraverso un decreto del Presidente della Repubblica, con l'intento di ridurre i tempi per una sua approvazione. Le misure previste andranno dall'abolizione delle tariffe minime alla liberalizzazione degli ordini professionali, fino alla previsione dell'esercizio delle professioni in forma societaria (art.10).
4. Infrastrutture: è previsto (art. 18) il finanziamento delle infrastrutture attraverso la defiscalizzazione (sgravi fiscali su Ires, Irap, IVA generati durante il periodo di durata della concessione). Questi sconti possono essere applicati solo ad opere le cui procedure sono state avviate e non ancora definite alla data di entrata in vigore della legge. Novità anche per le infrastrutture portuali: per i porti di rilevanza nazionale si possono utilizzare le risorse del fondo per le infrastrutture portuali ma esclusivamente per il 2012 (art. 21).

Particolare attenzione meritano alcune misure di sostegno economico contenute nel testo della legge di Stabilità:
1. Occupazione: sono destinati 200 milioni di euro alle attività di formazione nell'esercizio dell'apprendistato e pertanto sono azzerati i contributi per i contratti di apprendistato relativi agli anni 2012-2016, esclusivamente per datori di lavoro che occupino fino a 9 addetti; vengono introdotte nuove misure incentivanti per il sostegno all'occupazione femminile e per il ricorso al tempo parziale ed al telelavoro. Questo ultimo prevede incentivi da applicare nei casi di maternità, collocamento obbligatorio e mobilità (art. 22).
2. Enti territoriali: sono previsti piccoli sconti del Patto di Stabilità a Regioni, Province e Comuni determinati da 1,8 miliardi di € della cosiddetta “Robin Tax” e da 200 milioni che originariamente erano destinati agli enti “virtuosi”. Inoltre vengono rideterminate le classi di virtuosità degli enti locali che passano da quattro a due. I documenti relativi alla richiesta di mutui o prestiti obbligazionari per il finanziamento di investimenti, dovranno essere corredati da apposita dichiarazione che attesti il rispetto del Patto di Stabilità per l'anno precedente. Sono escluse dal patto di stabilità le spese per interventi di emergenza e grandi eventi nei limiti del finanziamento (art.31).
3. Patto di stabilità delle Regioni: per le regioni a Statuto Ordinario il patto di stabilità continua ad essere applicato in termini di tetto al complesso delle spese finali. Rispetto ai parametri in vigore al 2011 è prevista una ulteriore stretta: anche alle Regioni si applica il criterio della virtuosità. Le Regioni della prima “classe di virtuosità” dovranno tenere la spesa entro il livello medio 2007/2009 (art. 32).

Da sottolineare che la legge di stabilità in esame non produce effetti correttivi sui saldi di finanza pubblica, già effettuati con i decreti legge 98 e 138 del 2011, diretti al conseguimento del pareggio di bilancio nel 2013.