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Il decreto sulle liberalizzazioni spinge le infrastrutture, l’apporto del privato

Il Governo Monti, sin dall'inizio del suo mandato, ha inserito tra le sue priorità, la spinta alle opere pubbliche attraverso il coinvolgimento di capitali privati e l'applicazione del project financing.
Le principali misure adottate in questa direzione sono contenute nel decreto Cresci Italia sulle liberalizzazioni, titolo II delle infrastrutture.
Il Decreto, convertito con legge n. 27 del 24/03/2012, prevede la possibilità per le società, costituite con il fine di realizzare e gestire una singola infrastruttura o un servizio pubblico, di emettere obbligazioni sottoscritte da parte di soggetti qualificati, individuati con apposito regolamento. Tali obbligazioni potranno essere garantite dal sistema finanziario, fondazioni o fondi privati secondo modalità che verranno definite con specifico decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Si dispone, infatti, che i bandi e i piani economico finanziari, per le opere da affidare in concessione, siano definiti in modo da consentire agli istituti finanziatori di poter contare almeno su un progetto definitivo dell'opera da realizzare in concessione.
Inoltre si prevede di introdurre nella finanza di progetto per le infrastrutture strategiche il diritto di prelazione, in modo da incentivare gli investitori privati ad assumere il ruolo di promotore nelle grandi opere, anche se non previste negli strumenti di programmazione.
Nel decreto si fa riferimento alla possibilità di introdurre “contratti di disponibilità” mediante il quale affidare, a rischio e a spesa dell'affidatario, la costruzione e la messa a disposizione, a favore dell'amministrazione aggiudicatrice, di un'opera di proprietà privata destinata all'esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo. L'affidatario assicura all'amministrazione aggiudicatrice la costante fruibilità dell'opera, garantendo la manutenzione e la risoluzione di eventuali vizi, anche sopravvenuti.
Meritano attenzione anche le misure che prevedono sconti fiscali per nuove concessioni e l'extragettito Iva per le società di progetto limitatamente alle grandi infrastrutture portuali: la possibilità cioè di finanziare le grandi infrastrutture portuali versando al concessionario una quota del futuro gettito Iva generato dall'infrastruttura.