Il credito d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia degli alberghi (vedi l’articolo del nostro Speciale energia/agosto) si applicherà anche ai casi in cui la ristrutturazione comporti un aumento della cubatura complessiva, entro i limiti fissati dal Piano Casa.
Lo prevede un emendamento alla Legge di Stabilità 2016 approvato dalla Commissione Bilancio della Camera e ora all’esame dell’Aula di Montecitorio.
Credito di imposta per gli ampliamenti e Piano Casa
Il comma 173-bis aggiunto dalla Commissione prevede che l’agevolazione introdotta dal decreto Cultura ArtBonus (DL 83/2014 convertito nella Legge 106/2014) e disciplinato dal DM 7 maggio 2015, sia riconosciuta anche nel caso in cui la ristrutturazione edilizia comporti un aumento della cubatura complessiva, nei limiti e secondo le modalità previste dal Piano Casa del 2008 (articolo 11 del DL 112/2008 convertito dalla Legge 133/2008).
L’emendamento dispone che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità saranno fissate:
a) le tipologie di strutture alberghiere ammesse al credito d’imposta;
b) le tipologie di interventi ammessi al beneficio;
c) le procedure per l’ammissione al beneficio;
d) le soglie massime di spesa ammissibile per singola voce di spesa sostenuta;
e) le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo dei crediti d’imposta.
Il credito di imposta per gli alberghi
Ricordiamo che alle strutture alberghiere esistenti al 1° gennaio 2012, con almeno 7 camere, compresi alberghi, villaggi-albergo, residenze turistiche, alberghi diffusi, è riservato un credito di imposta del 30%, fino a un massimo di 200mila euro, delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016, ripartito in 3 rate annuali (utilizzabile esclusivamente in compensazione), non cumulabile con altre agevolazioni fiscali.
Le spese agevolabili sono quelle sostenute per: ristrutturazione edilizia; restauro e risanamento conservativo; riqualificazione energetica; eliminazione delle barriere architettoniche; acquisto di mobili, componenti d’arredo, cucine, ecc.
Standard minimi delle strutture ricettive
Sempre al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, e per promuovere l’adozione e la diffusione della “progettazione universale” e l’incremento dell’efficienza energetica, l’emendamento alla Legge di Stabilità 2016 propone che vengano aggiornati gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, compresi i condhotel e gli alberghi diffusi, tenendo conto delle specifiche esigenze connesse alle capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali e dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale.
L’aggiornamento sarà messo a punto dal il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità, previa intesa in sede di Conferenza unificata.
Fonte: www.edilportale.com
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