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Antitrust: indagine settoriale della Commissione sul commercio elettronico

La Commissione europea ha avviato un' indagine antitrust sulla concorrenza nel settore del commercio elettronico nell’Unione europea. Come annunciato dalla Commissaria Vestager a marzo, l'indagine permetterà alla Commissione di individuare eventuali problemi di concorrenza sui mercati europei del commercio elettronico, integrando le azioni già avviate nel quadro della strategia per il mercato unico digitale adottata sempre il 6 maggio.

L'indagine si concentrerà in particolare sui potenziali ostacoli eretti dalle imprese nei confronti degli scambi transfrontalieri online di beni e servizi, nei comparti in cui il commercio elettronico è più diffuso, quali l'elettronica, l'abbigliamento e le calzature o i contenuti digitali.
Le conoscenze acquisite con tale indagine contribuiranno a un’applicazione più efficace del diritto della concorrenza nel settore del commercio elettronico.

Margrethe Vestager, Commissaria europea responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Troppi ostacoli si frappongono ancora all'accesso transfrontaliero dei cittadini europei a beni e servizi online. A volte sono le imprese stesse a creare tali ostacoli. Con questa indagine settoriale intendo valutare quanto sono diffusi e quanto incidono sulla concorrenza e sui consumatori. Se dovesse risultare che tali ostacoli hanno effetti anticoncorrenziali, non esiteremo a prendere misure in base alla normativa antitrust dell’UE."

Anche se sempre più beni e servizi vengono commercializzati via Internet, le vendite transfrontaliere online all’interno dell’UE crescono lentamente. La strategia per il mercato unico digitale della Commissione, pubblicata oggi, individua diverse barriere regolamentari che ostacolano il commercio elettronico transfrontaliero.
Oltre ad abbattere tali barriere, la strategia si prefigge di creare uno spazio in cui cittadini e imprese possano accedere agevolmente alle attività online ed esercitarle in condizioni di libera concorrenza, a prescindere dalla cittadinanza o nazionalità o dal luogo di residenza.
Vi sono anche indizi della possibilità che le stesse imprese innalzino barriere per intralciare il commercio elettronico transfrontaliero allo scopo di frammentare il mercato unico dell’UE e impedire la concorrenza. Le imprese impongono, ad esempio, restrizioni contrattuali negli accordi di distribuzione che impediscono ai dettaglianti di vendere beni o servizi acquistati online o a livello transfrontaliero a clienti situati in un altro paese dell'UE.

Pertanto, l’indagine della Commissione raccoglierà informazioni di mercato al fine di comprendere meglio la natura, la diffusione e l'incidenza di questi e altri ostacoli analoghi interposti dalle imprese e di valutarli alla luce delle norme antitrust dell’UE.
Se dall’analisi dei risultati emergessero specifici problemi di concorrenza, la Commissione potrebbe avviare indagini su determinati casi per assicurare la conformità con le norme dell’UE in materia di pratiche commerciali restrittive e di abuso di posizione dominante sul mercato (articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea — TFUE).

Prossime tappe
Nelle prossime settimane la Commissione invierà richieste di informazioni a una serie di portatori di interesse in tutta l’UE, tra cui, ad esempio, i produttori e i distributori all’ingrosso ma anche i venditori al dettaglio del settore del commercio elettronico.
Ai sensi della normativa antitrust dell’UE, nell’ambito di un’indagine di settore la Commissione può richiedere alle imprese o alle associazioni di imprese di fornire informazioni, documenti o dichiarazioni.

La Commissione prevede di pubblicare una relazione preliminare da sottoporre a consultazione a metà 2016, mentre la relazione definitiva è prevista per il primo trimestre del 2017.

Ulteriori informazioni sono disponibili nella scheda informativa e sul sito web delle indagini di settore.