Il mercato Unico è il motore economico dell’Unione europea e nel momento attuale di crisi economica rappresenta la carta migliore che l’Europa può giocare per la ripresa. A quasi 20 anni dalla sua creazione, però, nonostante i notevoli progressi realizzati, il suo potenziale di crescita non è ancora pienamente sviluppato ed utilizzato.
Affinché il Mercato unico trovi una sua piena attuazione e possa quindi gettare le basi per una nuova crescita, la Commissione europea, ha adottato un importante documento “L’Atto per il mercato unico” con cui vengono definite e lanciate 12 “leve” di crescita, competitività e progresso sociale aventi come obiettivo finale quello di agevolare la vita di tutti i protagonisti del mercato unico - imprese, cittadini, consumatori e lavoratori – rendendo il mercato unico più forte nel 2012.
Qual è la filosofia alla base dell’ Atto per il Mercato Unico?
Ognuna delle 12 leve individuate dalla Commissione per per stimolare la crescita del mercato unico europeo, è accompagnata da un'iniziativa “faro” in merito alla quale la Commissione si impegna a presentare proposte nei mesi prossimi con l'obiettivo di un accordo finale del Parlamento europeo e del Consiglio entro la fine del 2012.
Ogni leva contiene altre proposte, altrettanto importanti, che dovrebbero beneficiare dell’impulso dato dall’ “iniziativa faro” per progredire, in certi casi parallelamente, a volte più lentamente.
Quali sono le 12 leve?
1. L'accesso ai finanziamenti per le PMI
Si tratta di una leva fondamentale per oltre 20 milioni di piccole e medie imprese (PMI) europee, che, in assenza di finanziamenti, spesso faticano ad assumere personale, lanciare nuovi prodotti o rafforzare le loro infrastrutture. Occorre pertanto creare un quadro comune per i fondi di capitale di rischio che consenta ai fondi stabiliti in uno Stato membro di investire in qualunque altro Stato membro, fornendo così alle PMI innovative fondi con il know how necessario e ad un prezzo allettante.
2. La mobilità dei lavoratori all'interno del mercato unico
Nel 2009 5,8 milioni di europei lavoravano in un altro Stato membro, il che equivale al 2,5% della popolazione attiva dell'Unione. Una maggiore mobilità della manodopera qualificata consentirebbe all'economia europea di essere più competitiva. Ciò è tanto più urgente se si considera che numerosi posti altamente qualificati non sono coperti. Per eliminare gli ostacoli giuridici che ancora impediscono agli europei di lavorare dove desiderano, la Commissione intende modernizzare le regole di riconoscimento delle qualifiche professionali, in modo da semplificare le procedure, riesaminare l'ambito delle professioni regolamentate e rafforzare la fiducia e la cooperazione tra gli Stati membri, in particolare attraverso una carta professionale europea.
3. I diritti di proprietà intellettuale
La proprietà intellettuale è tanto importante quanto le materie prime o la base industriale: tra il 44% e il 75% delle risorse delle imprese europee sono ad essa collegate. Si tratta di un forte vantaggio comparativo dell'Unione, pertanto è essenziale per la competitività europea stabilire una protezione unitaria delle invenzioni tramite brevetto, per il maggior numero possibile di Stati membri, con l'obiettivo di rilasciare i primi titoli unitari nel 2013. Attualmente si stanno avanzando proposte in questo senso.( cfr. IP/11/470 e MEMO/11/240 del 13 aprile).
4. I consumatori, protagonisti del mercato unico
Per rafforzare la fiducia dei consumatori nel mercato unico, occorre garantire i loro diritti, in particolare sviluppando sistemi alternativi di risoluzione delle controversie e prevedendo mezzi di ricorso diversi da quelli giudiziari. I consumatori avranno pertanto a disposizione una soluzione più facile, rapida ed economica. Questi sistemi sono essenziali per il commercio on line, in particolare per il commercio elettronico transfrontaliero, cioè in un contesto dove proprio una maggiore fiducia dei consumatori produrrebbe vantaggi economici valutati a 2,5 miliardi di euro.
5. I servizi: rafforzare la normalizzazione
I servizi sono il motore della creazione di posti di lavoro in Europa: mentre la crescita dell'UE è stata in media del 2,1% all'anno tra il 1998 e il 2008, il settore dei servizi è cresciuto in media del 2,8% all'anno. L'impiego nel settore è aumentato del 2% all'anno, rispetto all'1% per l'insieme dell'economia. Per rafforzare questa carta vincente, la Commissione propone di rivedere la legislazione sul sistema europeo di normalizzazione per estenderlo ai servizi e rendere le procedure di normalizzazione più efficaci, efficienti ed inclusive.
6. Reti europee più solide
Le reti di trasporti, energia e comunicazioni elettroniche rappresentano la colonna vertebrale del mercato unico. In effetti, infrastrutture efficienti favoriscono una circolazione delle persone, delle merci, delle diverse energie e dei dati libera, rapida e ad un costo ragionevole. La Commissione ha in programma l’adozione di legislazioni sulle infrastrutture energetiche e di trasporto per identificare i progetti strategici di interesse europeo.
7. Il mercato unico digitale
Rafforzare la fiducia nelle transazioni elettroniche è una condizione essenziale per lo sviluppo di un mercato interno digitale, di cui potranno beneficiare pienamente cittadini, imprese ed amministrazioni pubbliche. L'Europa ha bisogno di una legislazione che garantisca il mutuo riconoscimento dell'identificazione elettronica e dell'autenticazione elettronica nell'UE e di una revisione della direttiva sulla firma elettronica, per consentire un'interazione per via elettronica sicura e senza ostacoli.
8. L'imprenditoria sociale
Alcune imprese, al di là della ricerca legittima di un profitto finanziario, scelgono di perseguire anche obiettivi di interesse generale, di sviluppo sociale, etico o ambientale. Questo settore apporta crescita e occupazione e va pertanto incoraggiato. Per farlo occorre sfruttare pienamente l’imporantissima leva finanziaria costituita dall'industria europea della gestione delle attività. A tal fine la Commissione proporrà un quadro europeo per i fondi di investimento solidale, in modo da amplificare l'effetto delle iniziative nazionali esistenti aprendo a questi fondi le opportunità del mercato unico.
9. La fiscalità
La regolamentazione fiscale dell'UE non è più adeguata alla realtà del mercato unico del 21° secolo, né alle sfide dello sviluppo sostenibile. Essa non incoraggia infatti a sufficienza le pratiche che consentono maggiori economie di energia o sono più rispettose dell'ambiente.
Viene pertanto proposta anche una revisione della direttiva sulla fiscalità dell'energia per assicurare un trattamento coerente delle diverse fonti di energia tenendo conto maggiormente del contenuto energetico dei prodotti nonché delle loro emissioni di CO2.
10. Rafforzare la coesione sociale nel mercato unico
La Commissione presenterà una proposta legislativa finalizzata a rafforzare la coesione sociale in Europa. Tale proposta intende rafforzare l'applicazione della direttiva sul distacco dei lavoratori, per prevenire e sanzionare qualunque abuso o elusione delle norme. Proporrà anche di chiarire l'esercizio dei diritti sociali fondamentali nel quadro dell'esercizio delle libertà economiche.
11. Il quadro normativo per le imprese
Le imprese considerano ancora troppo spesso il mercato unico come uno spazio che presenta vincoli, sia normativi che amministrativi, anziché opportunità. Occorre semplificare loro la vita, riducendo tali vincoli. A tale scopo la Commissione propone una semplificazione delle direttive sui principi contabili per quanto concerne gli obblighi in materia di informativa finanziaria e riduzione degli oneri amministrativi, in particolare quelli che gravano sulle PMI.
12. Gli appalti pubblici
Gli enti pubblici spendono circa il 18% del PIL dell'UE in beni, servizi e lavori. Si tratta di una spesa pubblica essenziale per la ricrescita economica.
La legislazione europea e le legislazioni nazionali hanno già aperto gli appalti pubblici ad una concorrenza leale la cui conseguenza è l'offerta ai cittadini di una qualità migliore ad un prezzo più basso.
La Commissione propone di modernizzare questo quadro legislativo per arrivare ad una politica equilibrata, che promuova e sostenga una domanda di beni e servizi rispettosi dell'ambiente, socialmente responsabili e innovativi, per offrire procedure più semplici e flessibili alle amministrazioni aggiudicatrici e agevolare l'accesso alle PMI.
Le prossime tappe
Alla fine del 2012 la Commissione farà il punto sullo stato di avanzamento del piano d'azione e presenterà il suo programma per la prossima fase. La riflessione sarà stimolata da un grande studio economico i cui risultati dovrebbero permettere di identificare le nicchie dove sussistono ancora potenziali di crescita non sfruttati e di individuare eventualmente nuove leve per la crescita.
L'atto per il mercato unico (Single Market Act):
http://ec.europa.eu/internal_market/smact/index_fr.htm